Articolo tratto da CDDITALIALIBERA blog
UN PROFILO ARTIFICIALE INVENTATO(ANCHE PROGETTATO DA TEMPO?!)
- Prima Parte -
In questo articolo vedremo all’opera l’apparato deviato impegnato nel “trattamento” di un uomo "scomodo", secondo la tecnica indicata dallo stesso Luttwak nel suo “Strategia del colpo di Stato”: il tentativo di annientamento della persona "scomoda" attraverso l’accerchiamento psichiatrico, il mobbing lavorativo e la distruzione dei rapporti familiari ed una opera di diffamazione sotterranea gestita .
Il tutto attraverso una tappa obbligata: la costruzione e divulgazione di un falso profilo di personalità.
Il tutto attraverso una tappa obbligata: la costruzione e divulgazione di un falso profilo di personalità.
Questo hanno fatto e stanno ancora tentando di fare oggi intorno a Paolo Ferraro e lo mostreremo a chi avrà la pazienza di leggere.
Son già ben noti peraltro i cinque articoli sul TAVISTOCK Institute of human relations e sulle metodologie utilizzate e la finalizzazione di questi strumenti su piani istituzionali e di controllo .
Son già ben noti peraltro i cinque articoli sul TAVISTOCK Institute of human relations e sulle metodologie utilizzate e la finalizzazione di questi strumenti su piani istituzionali e di controllo .
I. BREVE CRONISTORIA E FRONTE PROFESSIONALE.
Per chi non conosce le vicende a monte rimandiamo al sommario in coda con chiarimenti e rinvii, riassumendo ora solo una essenziale cronistoria di quanto subìto da Paolo Ferraro dopo che ebbepresentato nel 2008 una circostanziata denuncia, corredata di prove audio(periziate da fonico di riconosciuta professionalità) e documentali, riguardo quanto accaduto nell’appartamento del quartiere romano della Cecchignola dove egli conviveva da qualche mese con Sabrina ( moglie separata di sottoufficiale dell’esercito) e il figlio dodicenne di lei. A seguito di una reiterata richiesta di aiuto fattagli dal bambino, oltre che insospettito dai numerosi movimenti che avvenivano nel condominio e dopo aver sommato decine e decine di dubbi e rilevazioni di fatti e circostanze affatto chiare (che chiama ironicamente “i cento indizi zero”), decise di controllare quanto avveniva in sua assenza attraverso registrazioni audio effettuate con un computer portatile lasciato acceso all’interno della sua abitazione. Il risultato fu devastante: in presenza di un gruppo organizzato di persone introdottesi nell’appartamento, a seguito di precisi comandi vocali impartiti Sabrina si trasformava completamente e compiva atti e poneva in essere comportamenti umanamente degradanti. In queste situazioni “off limits” venivano coinvolti, oltre ad adulti anche dei minori (tra cui è individuabile un bambino ROM) su cui si consumavano atti di pedofilia/parafilia nonché di violenza morale e fisica. Il tutto condito con accenti vocali a cadenze innaturali a volte sinanche "medioevaleggianti" .
È ben vero che la procedura usata (registrazione ambientale) non era conforme al dettato della legge, ma per il principio giuridico dell’urgenza che la situazione richiedeva,e per la natura degli interessi coinvolti legati a persone vittime, i mezzi usati diventano, de iure, leciti ed ammissibili.
Da magistrato prima, ma anche da persona cosciente e consapevole della responsabilità morale che doveva essere assunta, il dottor Ferraro si rivolse subito, nel novembre del 2008, alla Procura della Repubblica di Roma chiedendo che venisse aperto un procedimento e svolta un’indagine approfondita sui fatti da lui denunciati. La reazione del Procuratore e di alcuni colleghi risultò fin da subito sconcertante: prima di tutto il consiglio di riposarsi e ricorrere ad assistenza psicologica, in quanto le prove fornite erano delle mere patologiche congetture, non sufficienti a procedere e molto indiziarie. Contemporaneamente si faceva capire al magistrato che sarebbe stato meglio lasciar perdere (“togliti fuori da questa storia”) in quanto venivano chiamate in causa istituzioni assolutamente intoccabili come le Forze Armate e la stessa Magistratura.
A seguito della denuncia presentata, come dicevamo, Paolo Ferraro ha visto stringersi attorno a sè le maglie di una rete che già lo circondava da tempo. Da da almeno 20 anni, come già illustrato in altri nostri contributi, e non a caso Sabrina gli fu presentata dal collega Roberto Amorosi, addetto all'ufficio legislativo del Ministero degli Esteri quando era D'alema ministro...(singolare frequentazione per una “popolana come Sabrina, intermediata da certa Maria Grazia, sua stretta amica. Frequentazione di Sabrina che si scoprirà preceduta da una infiltrazione/partecipazione della stessa a circuiti politici e ambiti romani, da Rifondazione Comunista ad aree Trozkiste ferrandiane, fino a IDV, ma soprattutto l’area notoriamente infiltrata e gestita di LOTTA COMUNISTA, ala militarista e pseudo-maoista sopravvissuta con modalità “settaria" alle ceneri degli anni settanta e ottanta nella veste nota agli esperti di terrorismo, infiltrazione e gestione di apparati segreti.)
Fin dal principio si moltiplicarono le insinuazioni circa il carattere “visionario” e/o “paranoide” dell’ostinazione di Ferraro a difendere una realtà scoperta e registrata ma da loro negata (“loro” non sentono nulla di quelle registrazioni...anche un ufficiale del RIS stilerà una perizia assurda senza tentare nemmeno di migliorare la qualità delle registrazione, pur con i potenti mezzi a disposizione). Peccato che un perito fonico di fama internazionale, un ufficiale di polizia giudiziaria (che per primo indicò a Ferraro che il quadro di elementi riconduceva a realtà sotterranee e pericolose), una psicologa (che in principio confermerà salvo poi ritrattare, con l’atteggiamento omertoso di chi si rende conto che la vicenda è ben più ampia e pericolosa del prevedibile) oltreché innumerevoli cittadini in buona fede ne certifichino il contenuto, certamente non riconducibile ad attività ordinaria di una casalinga o a banale relazione extraconiugale, data la chiaramente individuabile presenza di molteplici persone (uomini, donne, bambini e almeno un bambino ROM). Nonostante ciò, Ferraro sarà sottoposto nel 2009 ad un sequestro di persona, fallito (fortunatamente) nel suo scopo primario di annientamento per via psichiatrica in perfetto stile Staliniano. Seguiranno tre procedure presso il CSM (due archiviate e una terza nel 2013 sfociata in un provvedimento di dispensa per inettitudine) ed una causa di divorzio tutta volta a distruggerlo economicamente e moralmente. Infine, ecco sopraggiungere la richiesta (presentata dal succeduto procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Roma Giuseppe Pignatone) di sottoporre Paolo Ferraro ad amministrazione di sostegno. Anche questo incredibile e (questo sì) veramente folle tentativo non sortirà l’effetto sperato, dato che il sostegno manifestato pubblicamente da molti cittadini nei confronti di Ferraro ha reso quasi obbligato il rigetto dell’istanza (assurda nel contenuto ma avente il preciso scopo di neutralizzare l’ex magistrato).
Il Presidente della Sezione prima bis (Tutele e Minori) del Tribunale civile di Roma dott. Rosario Mario Ciancio ha emesso in data 15 Luglio 2013 il provvedimento di rigetto dell’istanza. Ad un primo sguardo potrebbe sembrare una vittoria delle ragioni di Ferraro, ma leggendo le motivazioni del provvedimento appare chiara la volontà di preservare la tesi fondamentale alla base di tutte le azioni intraprese contro l’ex (per ora) magistrato: l’attribuzione di un disturbo mentale che si manifesta allorquando egli divulga quanto vissuto e scoperto (prove alla mano, rese pubbliche) riguardo i fatti della Cecchignola e più in generale riguardo i progetti e gli assetti di potere sotterraneo in atto nel nostro Paese.
Il provvedimento di rigetto si appella infatti al principio di diritto, ovviamente sacrosanto, che a un malato non può imporsi la cura e che in assenza di pericolosità o di prodigalità non va “amministrato”. Ma “che ci azzecca” tutto questo con Paolo Ferraro “persona reale”??
È evidente quindi che la tesi del disturbo mentale di Paolo Ferraro non doveva essere intaccata dal rigetto. Il Giudice Ciancio ci conferma, oltre che la sua “appartenenza”, anche una volta di più il quadro della persecuzione in stile Staliniano messa in atto contro Ferraro, dilungandosi in giudizi a priori sui fatti della Cecchignola in Roma, sulle consulenze (effettuate dagli psichiatri di apparato, ampiamente smascherati nella loro malafede), sostenendo una (presunta) ragionevolezza e scientificità dell’opinione circa l’esistenza di uno stato pseudo-patologico di Ferraro (che persino il CSM non si è arrischiato a definire patologia vera ma “mero” disturbo misto peraltro inventato ad hoc e considerato condizione necessaria e sufficiente a supportare la dichiarazione di inettitudine al lavoro di un magistrato senza alcuna minima pecca professionale!!!).
Nel corpo della motivazione si legge infatti il seguente passo: “Non possono non rilevarsi le inverosimili affermazioni, relative all’operato di una setta satanica massonica in ambiente militare, con estensioni nel campo della magistratura, che il medesimo afferma di aver colto all’opera, in casa della sua convivente all’epoca, dall’ascolto di una serie di registrazioni, attuate nel 2008, quando si allontanava dall’abitazione: affermazioni che nel caso concreto possono porsi in stretto rapporto con la diagnosi”.
In altri termini, un giudice si esibisce in un giudizio a priori “di non verosimiglianza” su fatti di prova integrali prodotti anche dinanzi a lui e mai valutati, su registrazioni mai ascoltate e vagliate, su reali argomenti ed analisi circostanziate effettuate da Paolo Ferraro ma anche dagli avvocati Marra, Frattallone e Rustico.
Non valuta se i fatti siano veri, se siano sorretti da elementi valutativi di prova, se sia ragionevole valutarli come fonte della persecuzione di Paolo Ferraro (vero scopo della falsa diagnosi e del profilo di personalità costruiti a tavolino). Un giudice valuta fatti e prove, non esterna giudizi socioantropologici o logico aprioristici. Ma in questo caso la verità è l’ultima preoccupazione, trattandosi di un contesto nel quale l’obiettivo è annientare Paolo Ferraro per via psichiatrico- giudiziaria.
Il tutto è stato oggetto di una dettagliata analisi tecnica e di denuncia pubblica nel noto articolo "TRITTICO " .
Il tutto è stato oggetto di una dettagliata analisi tecnica e di denuncia pubblica nel noto articolo "TRITTICO " .
Almeno tre circostanze rendono evidente la malafede di tutti quanti (nella frangia eversiva della Procura di Roma, nel CSM e negli ambienti psichiatrici deviati) hanno preso parte alla vicenda fingendo di ignorare e considerare vaneggiamenti di un pazzo quanto sostenuto prove alla mano da Paolo Ferraro:
1. Indipendentemente da ciò che ha registrato, capito, ricostruito e saputo Paolo Ferraro, la presenza di sètte a copertura esoterico-satanista (nella Cecchignola, nel territorio a sud di Roma esteso sino ai castelli romani) viene considerata una certezza dal Ministero degli Interni nel momento in cui istituisce (con una importante circolare del 1996) la S.A.S. SQUADRA ANTI SETTE. Nella circolare si fa inoltre esplicito riferimento ad attività di “destrutturazione mentale” poste in atto in alcune tipologie di sètte.
2.Un articolo dell’Unità datato 8.11.2006 riporta notizia relativa ad un giro di pedofilia partecipato anche da sotto-ufficiale militare della Cecchignola, di Roma e da sottoufficiali dell'aviazione militare in danno di circa 200 bambini Zingari, per il quale vi furono 32 arresti nell’ambito dell’inchiesta "Fiori nel fango" coordinata dai PM Maria Cordova e Mirella Cervadoro della Procura di Roma, e condotta dalla Squadra Mobile, diretta da Alberto Intini. Le prime misure trasmesse per la convalida dalla GIP Maria Teresa Covatta, all'epoca moglie di Giuseppe Cascini.
3.Nell’ambito della vicenda Marrazzo (coeva all’operazione contro Ferraro) emerge il coinvolgimento del carabiniere Donato D'autilia, già indagato proprio nell’inchiesta "Fiori nel fango 2". L’inchiesta relativa alla vicenda Marrazzo, che vede coinvolto il militare della Cecchignola D’Autilia (accusato di ricattare Marrazzo in concorso con altri carabienieri) era gestita da Rodolfo Sabelli e Giancarlo Capaldo.
Tenuto conto anche solo di queste tre circostanze apprendiamo che quantomeno nell’ambito della Procura di Roma scenari riguardanti
- attività settarie a copertura satanista
- esercitate all’interno del quartiere militare della Cecchignola
- coinvolgenti militari, appunto
- comprendenti manipolazione di soggetti con tecniche di controllo mentale (MK-Ultra/Monarch, definite nella circolare del Ministero attività di “destrutturazione mentale”, ed in questo consistono tecnicamente)
- comprendenti anche attività a sfondo sessuale
- anche con il coinvolgimento di bambini ROM
- il tutto con finalità di coinvolgimento, ricatto ed irretimento di persone con ruoli istituzionali particolari
non potevano essere considerati del tutto inverosimili, prodotti di una mente delirante e/o paranoide.
Riportiamo invece quanto sfacciatamente dichiarato il 09 giugno 2011 dall’allora procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara (autore delle molteplici segnalazioni al CSM caldeggianti apertura di procedimenti a carico di Paolo Ferraro) nel corso dell’audizione presso la IV commissione del CSM:
Giovanni Ferrara |
Giovanni Ferrara |
dott. FERRARA – Non sono in grado di dare un giudizio medico e non so che cosa sia questa cosa, però posso dire che, in realtà, l’attività giudiziaria per i settori di cui si occupa (si occupa di informatica e di ecologia, materie che conosce benissimo è preparatissimo) la svolge in modo normale, ordinario, routinario; insomma, tutto sommato non ho ancora lamentele da questo punto di vista. Non sono in grado di definire questo tipo di malanno, però in realtà in un settore lui va bene, se però si toccano altri settori non va bene, nel senso che negli ultimi tempi (sono venuti anche gli aggiunti per testimoniare questa situazione) parla in modo criptico. Io ho mandato anche un’altra lettera recentissima: svolge dei discorsi un po’ criptici, non si capisce di che cosa parla, si parla di complotti, di sette, di cose varie, il tutto riconducibile, ripeto a quella vecchia vicenda.
dott. FERRARA – Parla di sette varie, di complotti e soprattutto di una vicenda che riguarderebbe la Cecchignola, dei militari che farebbero non so che cosa. Insomma cose incomprensibili.
Cons. CARFI’ – Cioè che sarebbero implicati in una setta di tipo anche satanico militare?
dott. FERRARA – Cose onestamente incomprensibili, onestamente farneticanti. Le definirei così.
Cons. CARFI’ – Fa dei discorsi farneticanti con lei che hanno per oggetto questo tipo di attività.
dott. FERRARA – Questa è l’impressione che io ho, però lui espressamente a me non dice più di tanto.
Al di là del fatto che Ferraro in ambito lavorativo non andava girando per uffici a parlare sistematicamente della sua vicenda (per stessa ammissione del Procuratore Ferrara che definisce questo dato da lui riportato come una “impressione”), anche se lo avesse fatto avrebbe comunque esposto scenari già noti ai colleghi, per tutte le vicende sopra citate (Fiori nel Fango 2, Marrazzo e Circolare Ministero degli Interni sulle S.A.S).
La vicenda è assai articolata, ma la domanda chiarificatrice è una sola: nel caso in cui la denuncia di Ferraro avesse riguardato fatti inesistenti o comunque non costituenti reato (non avendo lo stesso Ferraro certezza della portata di quanto rilevato, chiedendo per l’appunto alla Procura di indagare), perché archiviare immediatamente la denuncia e proseguire nelle attività orchestrate di mobbing lavorativo, psichiatrico e familiare?
Il fatto che colleghi, alcuni familiari legati a “certi ambienti”, psichiatri “chiamati in causa” ecc. abbiano in diverse circostanze tentato di far passare Ferraro per matto (detto così “terra-terra”, per intenderci) si spiega solo con la loro impossibilità di smontare anche solo l’iniziale mole di prove e testimonianze raccolte da lui raccolte (a quell’epoca soprattutto i file audio, figuriamoci il resto che è venuto dopo!). È proprio questa “manovra” che ci consente di individuare uno ad uno, in base alla loro partecipazione ad essa, i protagonisti affiliati e/o collusi con l’apparato deviato incistato nelle istituzioni, avente chiare finalità eversive (come mostrato altrove. Invitiamo a visionare tutta la documentazione e gli articoli disponibili in rete).
Quindi, caro lettore, il tentativo (disperato, a questo punto) di tracciare un profilo “patologico” di Paolo Ferraro, chiaramente fasullo, non fa altro che confermare la realtà dello scenario delineato in questi anni.
Se ancora questo non fosse evidente, rileviamo alcune circostanze:
1.Personaggi noti nel mondo della cosidetta controinformazione delineano scenari lontani dal senso comune e, a differenza di Ferraro, senza portare prove concrete a suffragio (in realtà mescolando verità e menzogne sostanzialmente per confondere le acque ed arginare l’informazione seria su certi argomenti, come abbiamo mostrato in altre occasioni). Non ci risulta che, per esempio, il noto avvocato Paolo Franceschetti sia mai stato interessato da richieste di TSO o assegnazione di amministratore di sostegno pur sostenendo che l’ex procuratore di Firenze Pierluigi Vigna fosse uno degli autori degli omicidi del cd. “mostro di Firenze”, accanto al giornalista Mario Spezi. Non ci risulta che l’ordine degli avvocati abbia aperto alcuna procedura per la sua radiazione dall’albo per manifesta inettitudine all’esercizio della professione nonostante il Franceschetti teorizzi l’esistenza di un’organizzazione criminale di stampo massonico dedita agli omicidi rituali (la “rosa rossa”), a suo dire responsabile dei più importanti fatti di cronaca nera della storia italiana. Sulla base di questa sua convinzione egli esercita la professione di avvocato (per esempio rappresentando e difendendo Nicola Leone, condannato per gli omicidi delle Bestie di satana), ma non risultano provvedimenti a suo carico.
2. A proposito di affermazioni “inverosimili” per il senso comune, il noto professore di chimica dell’università di Pisa, Corrado Malanga svolge da anni attività di ricerca nell’ambito dei rapimenti alieni, delineando uno scenario terrificante e fantascientifico coinvolgente anche apparati militari ed organizzazioni massoniche, trattando con l’ipnosi e tecniche di simulazione mentale migliaia di cittadini italiani (ovviamente consenzienti). Non ci risulta che sia stato interessato da procedure di valutazione psichiatrica né conseguentemente rimosso per inettitudine dall’incarico di professore universitario (pur interagendo con migliaia di studenti).
Con queste prime constatazioni non auspichiamo certo che vengano presi dei provvedimenti nei confronti di Franceschetti (da noi considerato un disinformatore) o del prof. Malanga (sulle cui ricerche non vogliamo qui entrare nel merito), oltre che di Gianni Lannes, Massimo Mazzucco, David Icke (che guadagna 20mila euro a conferenza per dire che i reali inglesi sono alieni rettiloidi celati all'interno di involucri umani...) e altri nomi più o meno noti e più o meno "seri" della cosiddetta "controinformazione".
Vogliamo piuttosto evidenziare il fatto che il discrimine della “verosimiglianza” applicato per attribuire a Ferraro una patologia psichiatrica e conseguente inettitudine lavorativa (peraltro mai dimostrate) è applicato solo nel suo caso. Sarebbe inspiegabile questo tipo di argomentazione contro Ferraro, se non fosse che anche gli psichiatri più incalliti e deviati non possono andare troppo oltre nel piegare la propria disciplina per i loro scopi: il massimo della forzatura che hanno potuto esercitare sull'interpretazione dei test cui hanno sottoposto l'ex magistrato è stato di rilevare un "disturbo misto" (disturbo, non patologia), interpretando come tratti paranoici (termine assai generico e non indicante patologia) proprio quelle realtà per cui viene perseguitato. Un circolo vizioso da cui è difficile uscire, se non spezzando l'accerchiamento stesso. Siamo quindi ancora più indotti a ritenere ragionevolmente che il parametro della "verosimiglianza" funga solo da copertura per una volontà persecutoria pianificata, la cui azione non fa che suffragare la bontà delle tesi di Ferraro e delle prove da lui prodotte (se avesse torto, perché perseguitarlo con attività su più fronti, tutte peraltro illustrate, dimostrate e persino denunciate con prove “oggettive” ed oggettivate?).
http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2014/03/sessanta-secondi-svelano-attentamente.html
http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2014/03/novum-purgamentum-nuova-mondezza-due.html
http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2014/03/sessanta-secondi-svelano-attentamente.html
http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2014/03/novum-purgamentum-nuova-mondezza-due.html
(Per quanto sembri strano, proprio sulla oggettivata incontestabilità dei due fatti analizzati, denunciati e sui due documenti-denuncia qui sopra linkati si sta giocando un pezzo della partita istituzionale.)
Oggi quel lavorìo sotterraneo ancora oggi a pieno regime ci induce ad intervenire per neutralizzare ogni ulteriore tentativo contro Ferraro, sinanche nuovamete volto ad assoggettarlo a provvedimenti di amministrazione di sostengo (tentativo realisticamente ipotizzabile in quanto potenzialmente gestibile attraverso l’uso deviato del circuito socio-assistenziale e psichiatrico attivabile “allo scopo” in sede di giudizio civile/causa di divorzio attualmente in corso).
IN PRESENZA DI UNA PUBBLICA OPINIONE CONSAPEVOLE NON POTRANNO ATTUARE I LORO PROPOSITI.
La semplice comprensione da parte di un certo numero (più alto è, meglio è) di cittadini attenti e consapevoli può ribaltare l'accerchiamento: in presenza di testimoni consapevoli non possono agire, in quanto giudici, avvocati e psichiatri verrebbero subito individuati come elementi eversivi all'interno delle rispettive istituzioni e perseguiti dalla parte sana che ancora esiste ed è maggioritaria (anche se debole perché ha perduto il controllo del posti chiave, la parte non infiltrata è ancora maggioritaria).
Per questo si impegnano per tenere i cittadini all’oscuro delle loro trame: visitando i nostri blog avrete visto foto e letto dei nomi di soggetti aventi cariche istituzionali, ma che non sono “famosi”, non a caso.
A loro copertura hanno schierato perfino uno stuolo di controinformatori, complottistoidi ingenui che spostano l'attenzione dei cittadini più attenti indicando "bersagli" fasulli o irraggiungibili e sviando dalle questioni fondamentali, sforzandosi di creare assuefazione e indurre l'accettazione di un potere posto come lontano e invincibile (che in realtà è vicino e smantellabile ristabilendo semplicemente la verità dei fatti e sostenendo i leali servitori dello Stato che operano nell'interesse della collettività).
Nella seconda parte mostreremo gli psichiatri in azione sul terreno del "trattamento" riservato a Paolo Ferraro dal sequestro di persona del 2009 fino alla procedura di dispensa presso il CSM del 2013.
- fine prima parte -
Coming Soon... [guardate queste foto: professionisti tanto rispettati e stimati quanto lo erano funzionari e gerarchi nazisti (ricordate il programma di eutanasia nelle cliniche psichiatriche tedesche, con eliminazione dei primi e precoci oppositori politici?)...la differenza è che oggi il progetto del quarto reich di cui sono i primi ingranaggi (in diversa misura consapevolmente) non è ancora realizzato (si sta attuando svuotando dall'interno la democrazia, come Paolo Ferraro ha mostrato dettagliatamente in questi anni). Mentre nei film i "cattivi" sono subito individuabili, nella realtà non sempre lo sono. Ma non sono cattivi, fanno solo gli interessi propri e di chi li dirige: la questione non è tanto la loro forza ma quella della nostra opposizione. L'opposizione più efficace è intellettuale, come spiegato più sopra: possiamo constatare come distruggano persone senza la “forza bruta”, con una violenza più sottile e indiretta ma efficacissima (prova ne è la mole di sofferenze ed ingiustizie che constatiamo ogni giorno nel mondo).
Luigi Cancrini (psichiatra) |
Stefano Ferracuti (psichiatra) |
Tonino Cantelmi (psichiatra) |
Giuseppe Cascini |
Giuseppe Cascini |
Nello Rossi |
Stefano Pesci |
Luca Petrucci (avvocato il cui ruolo è stato illustrato nel MEMORIALE http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2012/04/1-la-grande-discovery-memoriale.html ) |
Le vicende del “caso Ferraro” sono:
- accuratamente analizzate nell'ulteriore articolo della giornalista Enrica Perrucchietti http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2013/08/il-caso-paolo-ferraro-trascritto-da-due.html
- ben semplificate nell'articolo
- estesamente ricostruite nel memoriale
- approfondite sulla pista familiare e sull'uso eterodosso di giudizio civile
- portate a valutazione con dati audio e brogliacci a player integrato
- aggiornate con dati ed elementi valutativi attraverso i tredici post ordinati
- sviscerate criticamente in sintesi nella lettera aperta al giudice Ciancio integrata con player audio e contestualizzazione di audio
- e del pari pubblicate sinteticamente nella successiva lettera all'Aggiunto Ilda Bocassini
http://paoloferrarocdd.blogspot.it/2013/06/cara-boccassini-quello-contro.html
entrambe le lettere parto dell'avv Alfonso Marra, con qualche integrazione successiva per rafforzarle con prove e documenti audio immediatamente vagliabili
entrambe le lettere parto dell'avv Alfonso Marra, con qualche integrazione successiva per rafforzarle con prove e documenti audio immediatamente vagliabili
- chiarite per gli antefatti anche lontani nei memoriali esposto del 9 ottobre 2012
- e del 3 novembre 2012
- una sintesi iniziale è fornita dalla intervista riportata in calce alla mail informativa
- mentre l'articolo Tavistock 2.0 illustra anche nel capitolo V la lettura coordinata ed interpretazione di alcuni pezzi delle registrazioni della Cecchignola
- il tutto viene poi contestualizzato analiticamente nel video ed articolo CECCHIGNOLA MAGISTRATURA ROMANA SERVIZI E SUPERGLADIO, tra i tanti
- e lo sviluppo di analisi nei post dal maggio/ottobre 2013 in poi ed tutti blog del CDD e prima di tutti nel blog www.paoloferrarocdd.blogspot.it portano a compimento tutti i dati acquisiti e la ricostruzione completa del quadro generale di riferimento.
Per una dettagliata ricostruzione degli antefatti risalenti nel tempo si veda anche
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